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Archivi mensili: Novembre 2021

Scoiattoli: la raccolta delle noci…

Posted on 12 Novembre 2021 by Franco Gray Posted in Diario, Luoghi, Monografie, Storie, Tesi e ricerche .

Scoiattoli al lavoro nella raccolta delle noci: atteggiamenti, tecniche, strategie per evitare i predatori, i furti e la concorrenza. Cenni sul commensalismo…

radura. Scoiattolo che cerca un nascondiglio per stivarvi la noce appena raccolta (Fotocomp: Franco Gray)

Raccolta una noce, uno scoiattolo cerca un nascondiglio  (Fotocomposizione: Franco Gray)

Rametto carico di noci

Noci mature ancora avvolte dal mallo (Franco Gray)

In alto– Tra i rami di un carpo che cresce a circa duecento metri dall’albero carico di noci lo scoiattolo cerca un nascondiglio sicuro per il suo bottino. In precedenza il piccolo roditore seppelliva sempre il raccolto ai margini della radura, ma la presenza di una coppia di corvi lo ha insospettito e ora lo porta un po’ più lontano…  

SCOIATTOLI e NOCI: note di cronaca  – Verso la fine di settembre mi imbatto in un albero carico di frutti mature. Sotto la chioma, alcune delle noci cadute al suolo sono ancora avvolte dal mallo, altre sono state accuratamente ripulite; qua e là noto dei gusci. Chi mai li avrà svuotati?

Mi apposto e aspetto: poco dopo vedo arrivare uno scoiattolo. Nel breve volgere di un’oretta posso così formulare le prime osservazioni sul modo con cui gli scoiattoli raccolgono, trasportano e  nascondono le noci.

Scoiattolo tra i rami di un noce carico di frutti maturi (Franco Gray)

Tra i rami del noce carico di frutti (Franco Gray)

Le osservazioni – per quanto sporadiche – sono continuate fin verso la metà di ottobre anche nei pressi di altri alberi carichi di noci mature. Con la caduta delle foglie e la scarsità dei frutti gli scoiattoli diventavano via via più visibili e si spingevano fino alla sommità dei rami più esposti. Di conseguenza fotografarli di giorno in giorno diventava  sempre più facile…

Scoiattolo a terra. Tra le zampe, una noce appena raccolta mostra i residui del mallo (Franco Gray)

A terra (Franco Gray)

Tempi e metodi abituali – In meno di dieci minuti uno scoiattolo riesce a salire sull’albero, vi raccoglie una noce, la pulisce dal mallo  e, tenendola ben stretta in bocca,  ridiscende. Giunto a terra si guarda intorno e corre a balzi veloci verso il luogo in cui nascondere il frutto delle sue fatiche. Subito dopo torna velocemente tra  i rami.

Le noci rimaste al suolo in genere non vengono raccolte immediatamente: un comportamento, quello di risalire di volta in volta sull’albero, che comporta un dispendio di energie ma che potrebbe essere dettato da ragioni di sicurezza in quanto al suolo possono aggirarsi i predatori e i concorrenti. I corvi, ad esempio, gradiscono le noci, ma hanno difficoltà a muoversi tra i rami per cui devono accontentarsi di ciò che cade a terra. Dall’esame dei gusci rimasti, sembra che alcuni siano stati aperti dal loro robusto becco, becco che potrebbe diventare micidiale qualora fosse usato per colpire gli intraprendenti raccoglitori. 

Il comportamento degli scoiattoli cambiava  in base al tempo meteorologico e alle presenze di altri commensali. Le mattinate fredde e uggiose vedevano infatti scarsi movimenti.  Nei tardi pomeriggi assolati – al contrario – l’attività diventava frenetica…

Sull'albero carico di noci: raccolta e pulizia delle noci (Franco Gray)

Sull’albero carico: raccolta e pulizia delle noci (Franco Gray)

Con una noce in bocca, scoiattolo che scende lungo il tronco dell'albero

Dopo aver sommariamente ripulito una noce dal mallo, uno scoiattolo discende rapidamente lungo il tronco (Franco Gray)

Anche per gli scoiattoli, la raccolta delle noci non è impresa semplice. Il loro modo di procedere cambia nelle diverse ore del giorno e deve tenere conto delle condizioni atmosferiche, della presenze di altri concorrenti e dei possibili predatori. Nei primi giorni di osservazione in effetti gli attivi e veloci raccoglitori preferivano agire tra i rami robusti e vicini al tronco: sono i meno esposti e possono essere raggiunti facilmente.

La pulizia dal mallo avviene tra i rami e dura pochi secondi: tenuto bel stretta tra le zampe anteriori, i frutto viene fatto roteare velocemente tra i denti.  Infine, con il bottino ben stretto nella bocca, gli scoiattoli scendono dall’albero e -come mostra la foto sotto – provvedono a mettere al sicuro quanto raccolto…         

Scoiattolo che nasconde il raccolto

Uno scoiattolo scava tra l’erba per celare il proprio raccolto (Franco Gray)

Scoiattolo con segni di battaglie precedenti

Lo scoiattolo che sta ripulendo la noce  mostra segni delle precedenti battaglie (Franco Gray)

  Commensali e concorrenti 

Foto a  lato – Lo scoiattolo intento a ripulire una noce dal mallo mostra sul muso e nella coda i segni di una rissa: nei giorni precedenti aveva infatti cercato di rubare a un suo consimile le noci già ripulite e sotterrate. Ora le raccoglie onestamente di ramo in ramo ma, in qualche caso, approfitta di quelle cadute al suolo…   

Per gli scoiattoli è importante non farsi derubare. Nel corso di varie osservazioni – nelle più svariate condizioni di luce e sotto la pioggia sottile – ho potuto costatare che, in presenza di numerosi concorrenti,  le noci finivano sommariamente sotterrate poco lontano dell’albero. In situazioni più tranquille il raccolto prendeva invece strade diverse, finiva ben celato in posti sicuri e in qualche caso i raccoglitori si concedevano uno spuntino.

Le noci: un cibo molto ambito

Foto sotto – Un angolo tranquillo di un parco urbano con  uno scoiattolo che consuma il proprio pasto.  

Scoiattolo rosso. Uno spuntino (Franco Gray)

Scoiattolo che, tra i rami di un noce, consuma un veloce spuntino

Tra i rami del noce: apertura di un frutto per un veloce spuntino  (Franco Gray)

Cibo per la famiglia e commensali 

Nelle operazioni di raccolta in genere gli scoiattoli giovani si mostravano meno diffidenti dei soggetti adulti: evidentemente non avevano  esperienza dei pericoli che vengono dai predatori. Nel corso delle osservazioni ho potuto notare uno scoiattolo che – risalendo lungo il tronco con una noce già aperta in bocca – portava un po’ di cibo per la famiglia rimasta prudentemente sull’albero.  Gli scoiattolini in attesa sembravano molto giovani: evidentemente ero in presenza di una cucciolata un po’ tardiva rispetto alla media.

In qualche caso gli scoiattoli consumano le noci tra i rami dell’albero in cui le hanno raccolte e, mentre le rosicchiano, fanno  cadere  briciole di polpa: i loro “avanzi” attirano le cince e gli altri uccelli di piccole dimensioni.

Sul noce: cinciarella in cerca  briciole (Franco Gray)

Sul noce: cinciarella in cerca degli avanzi rimasti tra i rami e le foglie  (Franco Gray)

Picchio rosso

Picchio rosso: un commensale degli scoiattoli (Franco Gray)

A lato– Un picchio rosso mentre con il suo robusto becco spacca il mallo.  Siamo in presenza di un commensale degli scoiattoli. 

Tra i raccoglitori di noci oltre agli uccelli troviamo  gli esseri umani e i piccoli roditori: gli scoiattoli devono fare i conti anche con loro. In effetti durante le mie osservazioni ho potuto notare qualche persona intenta a raccogliere le noci cadute al suolo per portarsele a casa. In un caso un attrezzato signore le ha consumate direttamente sul posto rompendo i gusci con un sasso. Un cibo sostanzioso a costo zero per tutti: al termine della consumazione – pronti ad approfittare di quanto rimasto – tra i gusci rotti  sono arrivati prima dei corvi, poi uccelli di diverse  dimensioni. In natura, in effetti, non si spreca quasi nulla.

Vai a 

Catene alimentari

Scoiattoli: funamboli di foresta e di giardino

Note – Le foto sono state scattate soprattutto in Germania, nei grandi parchi urbani e in zone protette lungo le sponde del Reno.  Per raccogliere un frutto, gli scoiattoli ne fanno cadere almeno cinque, ma a piena maturazione le noci lasciano il mallo e cadono da sole. Da lì il detto popolare: “sperticare le noci… è un lavoro inutile”.  In Italia,  a pochi metri dalla mia abitazione, sono presenti un paio di alberi di noce. Gli scoiattoli vi operano soprattutto al mattino ma devono fare i conti con gli altri commensali e con  i ghiri: questi ultimi raccolgono di notte. Detto in breve, a ottobre attorno agli alberi carichi ogni ora del giorno e della notte vede l’andirivieni di animali pronti a fare provvista di noci…

Franco Gray (all’anagrafe: Franco Bertola)

FOGLIA 100-x-75

Avvertenza –  Sono gradite le condivisioni, ma tutto il materiale pubblicato  in questo sito resta  proprietà degli  autori e non potrà essere utilizzato da terze persone senza la loro esplicita autorizzazione. Le eventuali citazioni dovranno contenere la fonte con il titolo del sito. 

Tags: alberi carichi di noci, noce .

Valsesia: colori d’autunno in Val Vogna

Posted on 5 Novembre 2021 by Franco Gray Posted in Archivio, Arte, Diario, Luoghi, Monografie, Storie .

Ottobre – Siamo in una valle laterale della Valsesia, nel Comune di Alagna e risaliamo la Val Vogna. Il viaggio inizia  lungo  la strada asfaltata che da Riva Valdobbia raggiunge la Frazione Sant’Antonio.  Lì troviamo  una pista che – costeggiando per lunghi tratti  il torrente Vogna   – termina nei pressi della frazione Peccia. Lungo tutto il percorso si diramano  i sentieri che portano verso alpeggi, laghetti e pascoli. 

Autunno in Val Vogna

Val Vogna, nuclei abitativi sparsi. Metà ottobre  (Franco Gray)

Torrente Vogna

Il torrente Vogna, autunno 2021 poco oltre la Frazione Sant’Antonio (Franco Gray)

Foto in alto: autunno – La Val Vogna è caratterizzata da numerosi nuclei abitativi sparsi: alcuni si svuotano in inverno. La località prende il nome dal torrente omonimo che la segna profondamente. 

Foto a lato: il torrente Vogna nei pressi della Frazione sant’Antonio. 

Il torrente Vogna – Stando alle mappe, il torrente Vogna si forma attorno ai 2300 metri di altitudine. Da lì, raccogliendo i suoi affluenti, scende con un percorso spesso tumultuoso fino a Riva Valdobbia  e si getta nella Sesia. Le sue acque hanno scavato gole profonde, a volte impraticabili, sovente visibili dai tracciati  che le sovrastano. Risalire la Val Vogna da Riva Valdobbia è agevole: una strada asfaltata porta infatti fino alla Frazione Sant’Antonio. Da lì un tracciato sterrato (percorribile con i mezzi a motore solo dai soggetti autorizzati)   fiancheggia il torrente  per lunghi tratti. Giunti alla Frazione Peccia la pista finisce, iniziano i sentieri e il viaggio tra i colori prosegue…

Colori

Torrente Vogna, cinorrodi e conifere

Acqua, cinorrodi e conifere (Franco Gray)

In alto – A sinistra i colori del torrente Vogna. Al centro i falsi frutti (cinorrodi)  di una rosa. A destra:  il verde dell’abete rosso e i larici che stanno ormai perdendo le foglie.

Foto sotto – Dalla strada verso la Frazione Sant’Antonio un ruscello affluente di destra del torrente Vogna.

Ruscello. Affluente della sponda destra (Franco Gray)

Ruscello. Affluente della sponda destra (Franco Gray)

Conifere e latifoglie- Sui fianchi dei monti e intorno ai nuclei abitativi sparsi (Franco Gray)

A sinistra: conifere e latifoglie.  Nella foto a destra i colori accesi dei ciliegi selvatici  (Franco Gray)

 

Dalla Frazione sant’Antonio alla “Montata” – Metà ottobre: conifere e latifoglie

Se il mese di ottobre passa senza forti sbalzi termici  le foglie degli alberi decidui cambiano gradatamente di colore e assumono  sfumature tenui e delicate. Nei pressi dei muretti a secco che un tempo vedevano coltivazioni di ortaggi e cereali  si notano i colori  accesi dei ciliegi selvatici, o rinselvatichiti. Mentre gli ultimi animali al pascolo si apprestano a ritornare verso il fondovalle,  gli uccelli che già hanno lasciato gli alpeggi più alti  becchettano tra i rami: alcuni già si spingono fino alle abitazioni in cerca di briciole, o degli ultimi frutti rimasti sulle coltivazioni.

Lungo il torrente Vogna: larici (Franco Gray)

Lungo il torrente Vogna: larici (Franco Gray)

In alto – Verso la Frazione Peccia: il torrente Vogna in un tratto relativamente tranquillo e i larici che lo costeggiano. Nell’inserto circolare: un ramo con pigne e licheni 

Tra i fabbricati, un pettirosso  (Franco Gray)

Tra i fabbricati, un pettirosso (Franco Gray)

San Grato: il vecchio larice e una cincia mora (Fotoelab. Franco Gray)

San Grato: sul tronco del vecchio larice i segni del tempo e i fori lasciati dai picchi e da altri animali   (Franco Gray)

La pista forestale si arresta nei pressi della Frazione Peccia. Superate le case il tracciato porta all’oratorio di  San Grato e al suo larice segnato dagli anni e dalle avversità atmosferiche… 

A destra –  Un particolare del larice con i segni del tempo ben visibili sul tronco. Nell’inserto circolare una cincia mora. 

Il vecchio larice della Peccia che cresce sul lato a monte dell’oratorio invita a scoprire una storia lunga  secoli. Com’è ben noto, a differenza delle conifere sempreverdi i larici perdono le foglie in autunno: la luce che, in primavera, filtra facilmente tra i rami ancora spogli  permette la crescita dell’erba sin dallo scioglimento dell’ultima  neve. Di conseguenza – regolati da interventi umani lontani – questi alberi dalle radici possenti sono sempre presenti nei pascoli, lungo i torrenti  sui fianchi dei monti.  Il loro  legname rossastro – scurito dal tempo – caratterizza le case di legno e di pietra della tipica architettura Walser.  Poco più avanti, lungo il sentiero troviamo vecchi tronchi di ciliegio: seconde alcune fonti i ciliegi e le visciole erano piantati sia per ricavare qualche frutto (siamo immersi nel clima di quota 1500 m sul livello del mare) sia per “distrarre” gli uccelli dalle coltivazioni ortive.

Val Vogna,  l'oratorio di San Grato

L’oratorio di San Grato – Foto a ritroso dal sentiero che porta alla Montata  (Franco Gray)

 Foto in alto– Attorno all’oratorio di San Grato  il verde dei larici che –  tra le macchie di colore delle latifoglie –  vira ormai verso i colori tenui dell’autunno. Il sentiero porta alla località “Montata” e al torrente Sulino, con il  “ponte napoleonico”.   Sulla sponda destra si va verso gli alpeggi e le sorgenti del torrente Vogna. Proseguendo oltre la Montata ci si dirige invece verso l’Alpe Larecchio e le altre mete illustrate nel cartello posizionato in un’area di sosta ai lati del sentiero…

 

Val Vogna - Dettagli  di un cartello

Nuove mete, altri colori – Dettagli di un cartello

 

Pettirosso

 Franco Gray – All’anagrafe: Franco Bertola

  Vai a

Val Vogna: settembre tra prati e pascoli

I prati della Val Vogna

Val Vogna quattro stagioni: galleria fotografica   FOGLIA 100-x-75 Avvertenza –  Sono gradite le condivisioni, ma tutto il materiale pubblicato  in questo sito resta  proprietà degli  autori e non potrà essere utilizzato da terze persone senza la loro esplicita autorizzazione. Le eventuali citazioni dovranno contenere la fonte con il titolo del sito.     

Tags: Val Vogna .
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