Argomento in espansione permanente – Foto e testimonianze sulla presenza degli uccelli che frequentano i parchi pubblici, i coltivi e i giardini

Storia di un salvataggio

Salvataggio di una cinciarella  (Foto: Dani Ciamp)

Salvataggio di una cinciarella (Foto: Dani Ciamp)

Cinciarella allo stremo mentre si rifocilla

Cinciarella allo stremo: cade una pioggerella fredda e sottile e una scorta di cibo a disposizione la aiuta a sopportare le avversità   (Foto: Franco Gray)

Storia di un salvataggio – 

La Cinciarella della fotocomposizione in alto fu trovata una gelida mattina d’inverno: era sul terrazzo di casa.  Impaurita, si era rannicchiata in un angolo e non aveva più la forza di volare, sembrava spacciata. La circondai del  calore della mia mano, senza portarla all’interno dell’abitazione: fuori si era a circa meno dieci, in casa c’erano i canonici 20 gradi e pensai che una così marcata differenza di temperatura non le avrebbe fatto bene. Mentre la scaldavo e Dani scattava le foto, le mostrai la reticella colma di cibo: la bestiola sembrava tranquilla,  rassicurata. Del resto le cince sono animali confidenti, abituati alle presenze umane.

Quando sembrò abbastanza rinfrancata e allentai l’abbraccio la cinciarella salì sul dorso della mano guardandosi intorno poi, con calma,  si girò verso il bosco da dove era venuta e spiccò  il volo.

Sulla fioriera ormai spoglia cince, pettirossi e passeri continuarono a trovare qualcosa da becchettare per tutto il resto dell’inverno. 

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Cibo per gli uccelli: riflessioni – La foto vogliono porre l’attenzione sugli uccelli che frequentano  parchi e giardini nel corso dell’inverno: alcuni sono stanziali, altri arrivano dai boschi o dalle montagne.  Dai siti diventati inospitali, molti uccelli compiono brevi migrazioni spostandosi  verso ambienti meno avari per trovare qualcosa da becchettare: li vediamo tra i rami in cerca di uova e di larve, o ad approfittare degli ultimi frutti rimasti sugli alberi. A causa del gelo, il cibo è però sempre troppo scarso e – fortunatamente – dal genere umano arrivano dei provvidenziali aiuti alimentari. Aiuti che però possono essere loro sottratti da altri invadenti e poco graditi ospiti…

I problemi complessi richiedono soluzioni semplici. Le pratiche reticelle gonfie di cibo, ad esempio,  non possono essere utilizzate dai piccioni in quanto – incapaci di compiere equilibrismi – si limitano a becchettare gli avanzi che cadono al suolo. Sistemate a dovere, le reticelle possono sfamare solo gli uccelli di piccole dimensioni che riescono ad aggrapparvisi ma, stando ad alcune segnalazioni, le maglie potrebbero intrappolare le zampette dei soggetti già allo stremo e causarne la morte. Le mangiatoie non intrappolano e risolvono il problema, ma sono adatte anche agli ospiti più grandi, prepotenti e soprattutto indesiderati.  La foto sotto mostra una soluzione ottimale: l’accesso alla mangiatoia è stato ristretto per evitare  l’ingresso degli ingordi piccioni.

Mangiatoia ad accesso ristretto

Mangiatoia anti- piccioni. L’accesso al cibo è stato ristretto in modo tale da permettere il passaggio solamente agli uccelli di piccole dimensioni (Foto: Franco Gray)

A cura di Franco Gray  (All’anagrafe: Franco Bertola) – Continua

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